Servizi Linguistici

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Servizi linguistici

L’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn” è l’autorità scientifica deputata alla normazione linguistica della lingua ladina e assume provvedimenti con valore di ufficialità che riguardano anche la toponomastica.
(Cfr. Art. 14 della legge 6/2008.)
Il coordinamento dell’attività linguistica dell’ente è svolto dalla ripartizione Servijes linguistics. L’ufficio si occupa di lessicografia, delle banche dati terminologiche on line e delle tecnologie per la lingua, coordina la commissione linguistica che monitora le norme ortografiche, coadiuva il museo e la biblioteca nella redazione di testi e comunicati, è il referente per le traduzioni e segue la redazione delle pubblicazioni curate dalla “majon di fascegn”.

TECNOLOGIE PER LA LINGUA LADINA

I progetti per l’informatizzazione della lingua, strumenti e risorse linguistiche, un patrimonio disponibile ora anche online.

Negli ultimi due decenni l’Istituto Culturale Ladino ha dedicato gran parte della propria attività linguistica a progetti volti all’informatizzazione e alla modernizzazione della lingua ladina, in un quadro di cooperazione con altre istituzioni culturali ladine.
Nell’ambito di questi progetti, per la cui realizzazione l’ICL si è avvalso della collaborazione di partner qualificati quali l’ITC-IRST di Trento, Smallcodes di Firenze, il Centre d’Études Linguistiques pour l’Europe (CELE) e il succedaneo Forskningscentrum för Europeisk Flerspråkighet (F|E|F), sono stati creati strumenti avanzati per lo sviluppo e la gestione di risorse lessicali e testuali e per il trattamento automatico della lingua.
L’infrastruttura sviluppata e le risorse linguistiche in essa raccolte ed elaborate sono ora facilmente accessibili grazie alla pubblicazione on-line della tecnologia e dei contenuti messi a punto (www.ladintal.it).

LA LINGUA, UN PATRIMONIO DA DIFENDERE...

L’Istituto Culturale Ladino ha un ruolo centrale nella difesa, nel sostegno e nella promozione della lingua ladina, il primo simbolo identitario della comunità fassana.
Uno degli obiettivi primari dell’attività culturale consiste nel salvaguardare la lingua dalla deriva e dalla perdita del vocabolario patrimoniale. La politica di conservazione si attua tramite il recupero e la valorizzazione del lessico tradizionale condotto attraverso la raccolta e lo studio delle risorse disponibili. Le fonti prese in considerazione comprendono raccolte lessicografiche, costituite da dizionari e vocabolari redatti perlopiù nella seconda metà del XX secolo, fonti scritte, in primo luogo testi di autori locali che nella loro attività  hanno descritto e fissato sulla carta il patrimonio tradizionale di cultura, folclore, usanze e mestieri della Val di Fassa, e infine fonti orali.

...E UN'OPPORTUNITÀ DA FAR CRESCERE

Un altro obiettivo fondamentale dell'attività dell'Istituto è quello di rendere il ladino una lingua moderna, adatta a essere utilizzata in tutti gli ambiti di comunicazione, dall'amministrazione e la scuola alla produzione letteraria e artistica.
Lo sforzo, che sfocia fra l’altro nella ricca produzione editoriale dell’Istituto, si pone come obiettivo quello di rendere il ladino sempre più una lingua viva: non una lingua da museo, né, all’estremo opposto, un codice da burocrazia, ma una lingua in cui si possa e si voglia comunicare. Fondamentale per la riuscita di tale programma è l’interazione con le altre realtà culturali ed economiche presenti sul territorio: la scuola, gli enti pubblici, la stampa, le istituzioni culturali, gli operatori turistici e commerciali.

La lingua ladina

I Ladini costituiscono una comunità stanziata in cinque vallate che si dipartono dal massiccio del Sella, nelle Dolomiti, dove ancora oggi si parla una lingua di antica origine. Pur nella loro diversità, gli idiomi di Gardena, Badia, Fassa, Livinallongo e Ampezzo rappresentano varietà locali di una stessa lingua, il ladino, che ricopre una posizione autonoma nel quadro delle lingue romanze, o neo-latine.

Il ladino dolomitico (o ladino centrale; ca. 30.000 parlanti) costituisce la porzione centrale di un sistema linguistico più vasto che comprende altresì la parte del Canton Grigioni (Svizzera) dove si parla il romancio (o ladino occidentale: ca. 40.000 parlanti), e la regione Friuli, con il friulano (o ladino orientale: circa 600.000 parlanti). 
Le tre aree rappresentano la parte residuale di un più vasto territorio romanzo che un tempo si estendeva dalle sorgenti del Reno all’Adriatico, successivamente ridotto e frazionato a causa delle migrazioni di popoli e degli influssi linguistici provenienti dalla pianura padano-veneta.

L’ordinamento della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige tutela i Ladini come terzo gruppo linguistico, accanto al gruppo linguistico tedesco e a quello italiano; anche la legislazione nazionale annovera la comunità ladina tra le minoranze linguistiche riconosciute secondo i principi stabiliti dall’art. 3 della Costituzione italiana, nello specifico tramite la legge quadro 482/99.

Informazioni più dettagliate si possono trovare sul sito www.vejin.com

 

NUOVA ORTOGRAFIA DEL LADINO FASSANO

L’ortografia del ladino fassano - nonostante sia stata impiegata senza difficoltà negli ultimi decenni, dopo la pubblicazione nel 2001 della Gramatica del ladin Fascian - non ha ancora raggiunto un grado di stabilità ed efficacia soddisfacenti.
Dopo le riforme maggiori risalenti al 1987 e agli anni 1994-2000 - riferite la prima a tutto il territorio ladino dolomitico e la seconda soprattutto alle valli di Fassa e Gardena - nel 2010 era stata presentata una proposta di revisione a livello interladino che le vallate non hanno però recepito, avviando invece riforme ortografiche indipendenti: la val Badia e la val Gardena hanno aggiornato il proprio sistema ortografico tra il 2015 e il 2019, a Livinallongo la riforma è in corso mentre Ampezzo non si è ancora mosso in tal senso.
L’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn” rende nota con questo documento una riforma ortografica apportata al ladino fassano, accogliendo la richiesta della Scuola Ladina, del Comun General de Fascia e del mondo dell’editoria di avere indicazioni ufficiali e coerenti relative a qualche regola non ancora efficace e precisa o rispetto a incongruenze nel sistema attuale.
Per raggiungere questo obiettivo, con determinazione n. 23 del 17.2.2021 “Costituzione di una Commissione linguistica per l’ortografia e la grammatica ladina fassana”, l’Istitut Cultural Ladin ha istituito una apposita Commissione formata da persone esperte in rappresentanza di enti diversi.
Questa riforma parte dal presupposto che per dimostrare la propria efficacia le regole devono essere applicate. Ed è soprattutto l’applicazione nella didattica il mezzo più utile in questa direzione, ma anche l’impiego della lingua scritta nella stampa e nelle traduzioni ha evidenziato l’opportunità di migliorie e cambiamenti.
Inoltre, l’intervento è possibile anche perché nel tempo l’alfabetizzazione ladina è aumentata ed è migliorata, permettendo così di avviarsi verso una maniera di scrivere matura e sempre meno legata alla caratterizzazione “dialettale”, che invece ha bisogno di introdurre (anche) segni grafici distintivi che esaltino le particolarità dell’idioma e distinguano elementi grammaticali e fonetici all’interno dello stesso sistema linguistico.
Questo documento rappresenta un sussidio divulgativo per capire facilmente i cambiamenti apportati al sistema fassano. Un compendio linguistico più scientifico e di approfondimento verrà messo a disposizione con gli atti dei lavori della Commissione. (scarica le nuove regole ortografiche)

  

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Majon di Fascegn